Emma.

Genere: romance / costume / commedia
Paese di produzione: Regno Unito
Anno: 2020

Sceneggiatura: Eleanor Catton
Regia: Autumn de Wilde

Durata: 125 min. circa

Riconoscimenti:
  • Chicago Film Critics Association - Best Costume Design - Alexandra Byrne

Interpreti principali:
- Anya Taylor-Joy  (Emma Woodhouse)
- Johnny Flynn (George Knightley)
- Mia Goth (Harriet Smith)

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Trama
Periodo della Reggenza, Inghilterra. La giovane e ricca Emma vive spensierata con l'ipocondriaco padre nella tenuta di famiglia, compiacendosi, a torto, di fare da Cupido tra amici e conoscenti.
Rimasta sola dopo le nozze della propria governante, Emma fa amicizia con Harriet, una ragazza orfana e ingenua, introducendola nel proprio mondo ed influenzando le sue scelte.
Amico di famiglia è George Knightley, assiduo frequentatore di casa Woodhouse.
Quando Emma crede di poter creare una nuova coppia tra Harriet e il reverendo Mr Elton, che è invece di tutt'altro avviso, e in scena compare l'affascinante e scapestrato Frank Churchill, le cose cominciano a complicarsi...


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Appunti:
  • Emma. è l'ultimo - in ordine cronologico - adattamento dell'omonimo romanzo di Jane Austen, pubblicato per la prima volta nel 1816.
  • Il punto dopo il titolo sta ad indicare che si tratta di un period drama, ovvero di uno show storico. In inglese, infatti, "period" significa "storico", "di costume", ma indica anche il segno di interpunzione. È suggestivo, però, pensare che quel punto significhi anche "Emma, punto e basta", dato che la giovane Woodhouse è la protagonista indiscussa del film e della propria vita.
  • Le ragazze dell'istituto di Mrs Goddard sembrano richiamare, con il loro mantelli rossi e i copricapo bianchi, le donne - e il loro essere considerate oggetti, più che soggetti? - di The Handmaid's tale, serie televisiva trasposizione dell'omonimo romanzo (in italiano Il racconto dell'ancella) di Margaret Atwood del 1985.

  • Cosa mi è piaciuto:
  1. ennesima riproposizione di un classico, Emma. tenta, riuscendovi, di essere originale, bilanciando realismo ed umorismo. Il realismo, lo si nota innanzitutto nella scelta del cast: nessuna donna è troppo bella, nessun uomo troppo affascinante. E poi in Emma stessa, che, sola nella stanza, si alza il vestito per scaldarsi meglio davanti al camino, o nel suo più che ipocondriaco padre (Bill Nighy), che saltella rivelando una salute anche migliore dei suoi conoscenti più giovani. Proprio nel personaggio del signor Woodhouse realismo ed umorismo si fondono alla perfezione , quando lo vediamo ordinare ai valletti di spostare separé a destra e a manca per improbabili spifferi - o per concedere un po' di privacy alla figlia -, o quando è l'unico a guardare con espressione perplessa il disegno di Emma che tutti lodano. Credo che questa versione sarebbe piaciuta molto a Jane Austen, che probabilmente si sarebbe divertita parecchio guardandola.
  2. Alcune notevoli scene, come quella drammatica in cui Harriet accusa Emma di essere stata la causa della propria rinuncia a Robert Martin - bravissima Mia Goth - o quella tragicomica - più comica che tragica - in cui la sola menzione della neve da parte di Mr Elton scatena un putiferio alla cena di Natale, nonché la fine delle celebrazioni.
  3. La fotografia e i costumi. Bellissimi entrambi. La regista gioca sapientemente anche con le lettere dell'alfabeto. A questo proposito, ho apprezzato le primissime scene del film, in cui la protagonista cammina tra le due sillabe EM e MA del titolo, nonché l'uso dei sipari con i nomi delle stagioni per indicare il trascorrere del tempo.
  4. L'inserimento di alcune scene, non presenti nel romanzo, ma che non ne tradiscono l'essenza e danno un tocco di novità, in particolare la menzione al padre di Harriet e le scuse che Emma porge di persona a Robert Martin. Soprattutto in quest'ultimo caso, tuttavia, immagino che un'azione del genere non sarebbe stata nemmeno lontanamente concepibile ai tempi in cui è ambientata la storia.

  • Cosa non mi è piaciuto:
  1. La corsa all'umorismo verso la fine del film scappa palesemente di mano nella scena in cui Emma perde sangue dal naso alla dichiarazione di Mr Knightley. D'improvviso mi sono sentita catapultata in un manga giapponese. Non ho apprezzato nemmeno la corsa del protagonista (certo, non inguardabile come quella a cui è sottoposta la povera Anne nel remake di Persuasione del 2007), che non mi sembra in linea con i tempi.
  2. Realismo ed umorismo non lasciano troppo spazio ai sentimenti. Il film ha poco cuore. Gli eventi di Box Hill, ad esempio, non fanno male come nel romanzo o come nella quasi perfetta serie TV del 2009 con Romola Garai perché, in fondo, a questa Emma non ci si affeziona.
  3. Le canzoni country inserite di tanto in tanto nel corso della storia.