- Peppe (Giuseppe Battiston), un insegnate divorziato, Lele (Valerio Mastandrea) e Carlotta (Anna Foglietta) una coppia in crisi, Cosimo (Edorardo Leo) e Bianca (Alba Rohrwacher), da poco sposati, passano la serata a casa di Eva (Kasia Smutniak) e Rocco (Marco Giallini). Durante la cena, la padrona di casa propone agli amici un "gioco": quello di mettere tutti i cellulari sul tavolo e condividere con gli altri ogni messaggio o telefonata che arriveranno nel corso della serata.
- La cosa porta a galla segreti, bugie e tradimenti, facendo di coniugi sposati da anni e di amici da una vita dei perfetti sconosciuti...
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- Perfetti sconosciuti è un pluripremiato film italiano del 2016 che per il momento detiene il Guinness dei primati per la pellicola con più remake in assoluto nella storia del cinema. È stato infatti già riprodotto in 17 paesi, tra cui Grecia, Giappone, Messico e Polonia, e altri remake sono in produzione, tra gli altri, negli USA, negli Emirati Arabi Uniti e in Qatar.
- Sin dai primi minuti del film è chiaro che, in questo gruppo di amici, qualcosa non va. Si notano qui e lì crepe, silenzi, l'atmosfera è tesa.
- L'esperimento fa precipitare le cose. Vengono a galla segreti, tradimenti e intolleranze, che, in qualche caso, allontanano per sempre alcuni di loro. E, forse, li rendono più liberi.
- Bravissimi tutti gli attori, ognuno capace di dare una coloritura unica al proprio personaggio. Tra questi ho preferito quello di Peppe. Mi è sembrato il più sincero, quello che meritava meno di chiunque altro di essere circondato da quel genere di "amici" e dar loro il proprio tempo e la propria fiducia. Così come la sua storia è stata quella forse più significativa, soprattutto quando Lele prende il suo posto - avendo con lui scambiato il cellulare - e si rende conto cosa si prova a scoprire che quelli che credevi tuoi amici fidati non ti accetteranno per quello che sei.
- Il film è piuttosto significativo nel suo voler mostrare quanto poco conosciamo anche le persone che crediamo più vicine a noi, quanto le nostre relazioni e noi stessi siamo fragili, ma è anche troppo pessimista, raccontandoci che tutti viviamo di bugie.
- Tra le tante rivelazioni, vi è almeno un twist che sorprende più degli altri, e il finale è imprevisto, tuttavia [attenzione: SPOILER] avrei preferito che il chiarimento ci fosse stato per davvero. I rapporti tra i personaggi sarebbero allora stati più autentici.
- Bello il brano inedito di Fiorella Mannoia realizzato appositamente per il film, di cui riprende il titolo.
"Bisogna imparare anche a lasciarsi..."
"Siamo tutti frangibili…"