My ajusshi

Genere: drammatico
Paese di produzione: Corea del Sud
Emittente: tvN
Anno: 2018

Titolo alternativo: My Mister
Numero episodi: 16
Durata singolo episodio: 70 min. circa

Riconoscimenti:
  • Best Production Director - Kim Won-seok
  • Top Excellence Award, Actress in a Miniseries - Lee Ji-eun
  • Best Supporting Actor - Park Ho-san
  • Best New Actor - Jang Ki-yong
  • Grand Prize (Drama)
  • Writer Award (Drama Division) - Park Hae-young

Interpreti principali:
- Lee Sun-Kyun (Dong-Hoon)
- IU (Ji-An)
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Trama
Ji-An è una ragazza poco più che ventenne che viene assunta con un contratto temporaneo alla Saman's da Dong-Hoon, che è stato declassato e si ritrova ora alle dipendenze di quello che è l'amante della moglie, Joon-Young. Il matrimonio dell'uomo è ormai svuotato di ogni significato, e Dong-Hoon passa il suo tempo fuori dal lavoro con gli amici del quartiere e soprattutto con i due fratelli, incontrandoli spesso al bar di Jung-Hee.
Deciso a conservare il suo posto e a sbarazzarsi di Dong-Hoon, Joon-Young sceglie di servirsi proprio di Ji-An, bisognosa di denaro perché tormentata da uno strozzino e gravata dalle spese per l'accudimento della nonna sorda. Ma proprio l'uso di una cimice nel telefono di Dong-Hoon, che permette alla ragazza di ascoltare ogni momento della vita dell'uomo, nonché il modo gentile in cui viene trattata da lui, spingono Ji-An a fare di tutto per proteggerlo. I due finiscono così per salvarsi a vicenda, dandosi la forza di cambiare, e le giuste motivazioni per scegliere di essere felici...

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Appunti: [attenzione: SPOILER]

  • My ajusshi è un drama che inizialmente non avevo preso in considerazione, e che ho cominciato a guardare solo grazie ad innumerevoli raccomandazioni.
  • E' effettivamente uno degli show più belli che abbia mai visto, e non solo tra quelli coreani.
  • Sul drama c'è così tanto da commentare e così tanti dettagli a cui fare attenzione, che ad esso è stato dedicato un intero sito contenente articoli molto interessanti.

  • Cosa mi è piaciuto:
  1. in My ajusshi tutto è curato nei minimi dettagli. La fotografia, le luci, la colonna sonora, perfino i segnali stradali sembrano avere un determinato significato nelle scene in cui compaiono.
  2. La recitazione è di altissimo livello. Avevo letto molte critiche nei confronti della protagonista IU (Lee Ji-eun), e non conosco nessun altro progetto a cui abbia preso parte, ma in questo drama la sua interpretazione è stata eccellente.
  3. La voce di Lee Sun-Kyun (che a quanto pare viene proprio chiamato "the voice" in Corea);
  4. la caratterizzazione dei personaggi. A conti fatti, sono davvero numerosi, ognuno presenta le proprie peculiarità, e sono tutti profondamente umani.
  5. My ajusshi è davvero uno dei cosiddetti healing drama (anche se fa male, spesso e molto), ovvero una di quelle storie che riescono a guarire, anche se solo temporaneamente, le ferite che ognuno di noi può portarsi dentro. 
  6. Lo show è commovente dall'inizio alla fine, quando spinge ad avere a cuore tutti i personaggi (perfino il fratello maggiore di Dong-Hoon, che per qualche ragione ancora a me ignota mi è stato antipatico per gran parte della storia).
  7. Ci sono tantissime scene memorabili, tra cui quella in cui Ji-An che piange disperata per strada perché Dong-Hoon, per lei, sta facendo a botte con un ragazzo più giovane e forte ed è rimasto dalla sua parte nonostante il suo crimine; Ji-An che parla alla nonna morta con il linguaggio dei segni; il funerale; Dong-Hoon che continua a fissare al lavoro il posto vuoto di Ji-An... tra tutte, sono indimenticabili quella in cui Ji-An disinstalla l'app per ascoltare Dong-Hoon, e i passi di questi, che l'avevano accompagnata per mesi, improvvisamente si fanno muti, e la corsa forsennata di Dong-Hoon per raggiungere Ji-An dopo averla cercata senza successo per giorni.
  8. I due messaggi principali: 
  • dobbiamo ripagare le persone della nostra vita vivendo una vita felice;
  • nonostante tutte le brutte cose che possono capitarci, in qualche modo dipende da noi vivere - o tentare di vivere - felicemente.

  • Cosa non mi è piaciuto:
  1. i primi quattro episodi sono veramente deprimenti. Il matrimonio di Dong-Hoon, le vite dei suoi fratelli, quell'ufficio che sembra essere uscito da "1984" di Orwell... se il drama non mi fosse stato consigliato così caldamente, lo avrei abbandonato, e non avrei mai guardato l'episodio 5.
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  • Le relazioni:

- Dong-Hoon e Yoon-Hee: sin dall'inizio della storia è chiaro che il matrimonio tra DH e YH (Lee Ji-ah) è definitivamente finito. Non ci viene mostrata nessuna scena del passato, ma è presto palese che per DH la relazione con la moglie non è mai stata più importante di quella con i suoi fratelli. YH è disperatamente affamata di una parola o un gesto che non arriveranno mai. DH è una brava persona, ma è per lei un pessimo marito. Entrambi risultano vittime l'uno dell'altra e delle convenzioni sociali, a causa delle quali mantengono in piedi un matrimonio che è solo una facciata, un guscio doloroso.

- Yoon-Hee e Joon-Young: non dubito che all'inizio del drama ci fosse davvero qualcosa di importante tra i due, che entrambi sognassero, forse troppo irrealisticamente, di stare insieme ed invecchiare insieme. Così come non dubito che quella infelice frase di JY (Kim Young-min) sull'essere amanti di donne sposate venga pronunciata solo per zittire Ji-An. Eppure è proprio la registrazione di quanto detto dall'uomo che allontana definitivamente YH, il cui abbandono e la scelta di sostenere Ji-An (e quindi indirettamente Dong-Hoon), fanno di JY un suo nemico.


- Dong-Hoon, Sang-Hoon e Gi-Hoon: la relazione tra DH e i suoi fratelli è una sorta di dipendenza, un muro che li separa dal resto del mondo, e in cui solo Ji-An riesce a fare breccia. Il drama non ci racconta nulla del padre dei tre, ed è un peccato, perché sarebbe stato interessante capire che uomo fosse e che rapporto avesse con moglie e figli, e ciò avrebbe, forse, reso anche più comprensibile la relazione tra i tre fratelli, che appare spesso asfissiante da guardare, ed è chiaramente la ragione principale della frustrazione di Yoon-Hee.

- Jung-Hee e Gyeom-Duk: quando GD sceglie di diventare monaco buddista, la vita di JH si ferma per venti lunghi anni. Tra i due (se ho ben compreso i sottotitoli), non c'è mai stata neppure una vera e propria relazione amorosa, tanto meno un fidanzamento, eppure la fine del loro legame spinge JH in un baratro ventennale, e GD all'evitamento per altrettanto tempo dei luoghi della gioventù. E' solo quando l'uomo trova finalmente il coraggio di tornare nel quartiere e affrontare JH che la vita della donna può riprendere, come un orologio le cui lancette hanno finalmente ricominciato a muoversi.


- Gi-Hoon e Yoo-Ra: la relazione tra il regista fallito e l'attrice in declino (Kwon Na-ra) sembra in principio quella meno convincente. Ed effettivamente non si tratta di una storia appassionante, ma di quello che viene a crearsi tra due persone "rotte" che, per ricominciare a vivere, hanno bisogno di essere "aggiustate": lei, da quello stesso regista che l'ha resa insicura e fragile, lui, dal perdono e dall'amore di quella donna su cui aveva scaricato tutte le sue frustrazioni e la responsabilità del proprio fallimento. Quando la relazione opera il suo miracolo, i due sono finalmente pronti a riprendere in mano, separatamente, le fila delle proprie vite. Per questo non importa se, in un futuro che si può solo immaginare, i due si ritroveranno o meno.

- Ji-An e Kwang-Il: i due erano molto vicini da piccoli, lui la difendeva dalle violenze del proprio padre, finché lei non ha ucciso quell'uomo che minacciava di continuo la nonna. Da allora, KI (Jang Ki-yong) si è trasformato a sua volta in quell'orco, tormentando e picchiando JA, che considera una cosa "sua", non in senso romantico, ma, in modo distorto, "familiare". Ho letto molti commenti di spettatori che giustificavano KI o erano pronti a perdonarlo in virtù del suo background o della sua scelta finale. Per quanto mi riguarda, fare la cosa giusta lo redime solo in parte, non credo che il suo modo di comportarsi con Ji-An possa essere perdonato così facilmente.

- Dong-Hoon e Ji-An: quando ho cercato informazioni sul drama, molto prima di scegliere di guardarlo, sembrava cosa certa che non ci sarebbe stata una romance tra i due protagonisti principali.  Tuttavia pare che, prima della messa in onda dello show, il pubblico coreano abbia protestato molto a causa della differenza di età tra i due lead, così che gli autori hanno dovuto a malincuore "autocensurarsi". E questo può già far ipotizzare quale strada si volesse dare alla storia.


Il rapporto tra i due è complicato e si sviluppa molto, molto lentamente.
Ji-An è la prima a provare qualcosa di simile all'amore per l'uomo Dong-Hoon. Lui è tra le pochissime persone della sua vita ad averla trattata bene, la aiuta senza che gli venga chiesto, non la giudica per il suo passato, dice che ha un bel viso quando chiunque afferma che non è bella. Grazie alla cimice nel suo telefono che le permette di ascoltare tutto ciò che accade durante la sua giornata, Ji-An riesce a conoscerlo profondamente, lo sente piangere, soffrire, chiacchierare con i fratelli e gli amici. Si innamora della sua anima, e la paura più grande che alberga in lei, è che lui possa odiarla per quello che ha fatto.
Per Dong-Hoon le cose procedono più lentamente. All'inizio c'è una sorta di "riconoscimento reciproco" con quella ragazza che ha scritto nel curriculum che la sua specialità è "correre". L'uomo intravede in lei qualcosa di sé. Ma ai suoi occhi di padre con un figlio lontano migliaia di chilometri, è una ragazzina, e così il placido, pacifico DH, affronta lo strozzino che la tormenta. Poi JA diventa una presenza necessaria nella sua vita, qualcuno con cui aprirsi pur senza parlare troppo, ed è spaventato dal fatto che lei lo "conosca". La dichiarazione di JA - sincera o solo una messinscena utile per il suo piano non importa - stravolge l'idea che DH ha di sé e del suo futuro.
Quando JA sparisce, il modo in cui lui fissa di continuo il posto da lei occupato in precedenza, e ora vuoto, è da spezzare il cuore. E la canzone che canta la sera al bar, quando dovrebbe festeggiare la sua promozione, è il grido di un uomo a cui manca disperatamente l'unica persona di cui avrebbe bisogno. Sentimento condiviso anche dalla stessa JA, che si mantiene ancorata a lui attraverso l'app che lo spia.
Fino al quattordicesimo episodio ho pensato fermamente che la relazione tra i due fosse non romantica, che si trattasse di un puro sentimento di affetto tra un uomo e una ragazza che sentivano disperatamente la mancanza l'uno dell'altra. E che tale tipo di relazione fosse descritta meravigliosamente e delicatamente.


E poi c'è stata quella corsa dell'episodio 15. Quella corsa forsennata, disperata di DH verso di lei, di cui finalmente aveva notizie. Quella scena mi ha fatto rivalutare il tutto e guardarlo sotto un'altra luce. Probabilmente la prossima volta che guarderò di nuovo My ajusshi mi accorgerò di nuovi particolari e hint che erano lì, ma non ho colto perché chiusa nella mia idea della loro relazione. Quella corsa non può essere alimentata solo dall'affetto. Così come tutto ciò che viene dopo, la paura di lei che lui la odi, la scelta di lui di essere felice affinché lei non soffra nel saperlo miserabile, il sostegno di lui alla morte della nonna, la sua reazione nel sapere che andrà via, il suo sorriso, così ampio, nel rivederla, la luce e i colori che finalmente dominano la scena, il suo chiamarla, nella propria mente, solo "Ji-An", senza onorifici e particelle che nella lingua coreana tengono a distanza l'altro. E su quel "Ti chiamerò", di lei, potrebbe essere scritto un altro intero drama. E' la promessa di un nuovo inizio.



  • L'OST:
  1. tra i brani spiccano le toccanti e bellissime Adult e There's rainbow;
  2. indimenticabili le note di Ordinary day, che si caratterizza anche per il bel testo;
  3. One million roses è la cover di un famoso brano lettone, ed ha un bellissimo testo (qui la traduzione in italiano).

  • Episodio migliore: 1x14.



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