Mini appunti Film - Persona



  • Persona (페르소나) è un film coreano del 2019 costituito da cinque cortometraggi aventi tutti come protagonista l'attrice e cantante IU (Lee Ji-eun).

  • Il primo segmento, Love set, è occupato quasi interamente da una partita di tennis che è in
    realtà una gara di potere tra due donne, IU e Doona, apparentemente a causa di un uomo, padre dell'una e fidanzato dell'altra. Solo alla fine del match un impercettibile gesto svelerà invece la vera natura del rapporto tra le due.
  • Il corto ha sicuramente lo scopo di scuotere lo spettatore, sia a livello narrativo, mettendolo davanti all'ambiguo rapporto di IU con il padre, che a livello visivo, indugiando sulle labbra che mordono la pesca, sui corpi sudati delle donne, sul sangue che scorre lungo la gamba della protagonista e, non ultimo, con i versi emessi dalle giocatrici.
  • Ne scaturisce, però, una narrazione per lo più noiosa, che potrebbe spingere lo spettatore a non continuare la visione. 
  • Incomprensibile l'utilizzo dei veri nomi delle attrici per i loro personaggi.

  • In Collector la protagonista, Eun, è una giovane e avvenente ragazza che sembra non essere
    capace di amare. Anche in questo frammento troviamo il tema del potere, questa volta delle donne sugli uomini. Eun, infatti, ha letteralmente stregato Jeong-u, che per lei ha lasciato un'altra donna, e che resta con lei nonostante tradimenti e manifesta indifferenza. 
  • Eun risulta così non un essere umano, ma una creatura quasi mitologica, che colleziona i cuori degli uomini che seduce.
  • E se la scena in cui Jeong-u si strappa l'organo dal petto è ben fatta e impressiona nel modo giusto, ed acquista ancor più valore se letta come una metafora, le visioni dell'uomo nella camera bianca sono invece di cattivo gusto, e rovinano quello che avrebbe potuto essere un corto quasi perfetto.

  • Kiss burn è invece dedicato alla ribellione giovanile, ed è il segmento più divertente. Le due ragazze protagoniste, infatti, tentano di vendicarsi del padre di una di loro e di scardinare la vecchia morale, amoreggiando con uno sconosciuto l'una, e fumando l'altra. I tentativi delle protagoniste di prendersi una rivincita nei confronti dell'adulto fanno tenerezza per il loro essere, dopo tutto, innocenti e infantili. E direi che il finale è abbastanza ironico e soddisfacente, con le ragazze che non si rendono conto che il danno maggiore verso quell'adulto che volevano punire, arriverà proprio da un'azione che non avevano pianificato.

  • L'ultimo frammento è sicuramente il più semplice a livello
    narrativo, ma anche quello che ho preferito per la resa e i temi (e che ha contribuito ad alzare leggermente il voto di questo film).
  • In Walking at night ci addentriamo infatti nel sogno di un uomo che passeggia con la sua ragazza morta suicida. In bianco e nero, i due rivivono alcuni dei momenti passati insieme, mentre le luci si spengono sui ricordi che oltrepassano. Pur se breve, il segmento riesce a toccare il tema della depressione, della solitudine e del suicidio, nonché della precarietà della vita e della fugacità della memoria.

  • Uno degli elementi maggiormente apprezzabili di Persona è di sicuro la poliedricità dell'interpretazione di IU, che tuttavia è poco adatta al ruolo della ragazzina, risultando più convincente in quello della Lolita, della femme fatale o dell'eroina tragica. 
  • Il film può risultare interessante anche per i vari temi affrontati più o meno apertamente e per i diversi registri stilistici, tuttavia non è una pellicola che riguarderei o consiglierei.



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