Crash landing on you - La storia di Kyeon-woo e Jik-nyeo


Nell'episodio 5 di Crash landing on you, il personaggio di Se-ri, nel tentativo di spiegare alle donne del villaggio la sua situazione sentimentale con Jeong-hyeok, paragona la loro relazione a quella di Kyeon-woo e Jik-nyeo, i protagonisti di una tradizionale leggenda coreana, la cui storia viene raccontata durante la festività del Chilseok, che cade il settimo giorno del settimo mese dell'anno lunare.
Allora comincia la stagione dei monsoni, durante la quale piove quasi ininterrottamente per circa sei settimane. Si dice che quella pioggia non sia altro che le lacrime di gioia dei due innamorati, finalmente riunitisi dopo una lunga separazione.


A ben guardare, la citazione della storia di Kyeon-woo e Jik-nyeo risulta profetica per quella dei protagonisti di Crash landing on you.

Infatti, così come l'amore dei due sfortunati Kyeon-woo e Jik-nyeo è qualcosa di incomprensibile anche per la divinità, e che va contro l'ordine precostituito, la pietà filiale e i doveri sociali, così la relazione tra Jeong-hyeok e Se-ri si oppone a quella che è oggi la regola non scritta secondo la quale i coreani del nord e del sud non possono incontrarsi, interagire, né tanto meno innamorarsi. Il loro amore mette in pericolo le loro famiglie e se stessi, rischia di compromettere i loro rapporti con i rispettivi governi, e li distrae dai loro obblighi sociali. È solo in un posto neutrale, come il ponte di uccelli della leggenda, lontano dall'uno e dall'altro mondo, che i due possono finalmente incontrarsi e stare insieme. 


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Secondo una delle versioni della leggenda, Jik-nyeo era una tessitrice i cui lavori erano così belli da essere conosciuti in tutta la provincia. Ancora giovane, ella possedeva già un proprio negozio.
Si diceva che, se ad un matrimonio la sposa indossava un abito tradizionale - un hanbok - tessuto con la stoffa proveniente dal negozio di Jik-nyeo, allora le nozze sarebbero state benedette dal Re celeste che, si vociferava, era il vero padre della giovane.

I genitori della ragazza erano preoccupati per il fatto che la figlia non fosse ancora sposata, e che, pur essendo gentile e benevola, non ritenesse nessuno dei giovani del villaggio alla sua altezza.


Un giorno, però, Jik-nyeo incontrò Kyeon-woo, un mandriano, e provò un amore che non pensava potesse esistere. I due si innamorarono profondamente, tanto che presto si sposarono.
Il loro era un matrimonio molto felice. Essi passavano ore l'uno tra le braccia dell'altro, guardavano insieme le stelle, pranzavano tra i campi in fiore senza curarsi del tempo che passava, mentre le gazze ladre e i corvi li osservavano dagli alberi e si beavano della loro felicità.
In tal modo, però, essi trascuravano completamente le proprie occupazioni. C'era sempre meno stoffa magnifica, e presto le apprendiste di Jik-nyeo smisero completamente di tessere, mentre il bestiame di Kyeon-woo iniziò a disperdersi e a pascolare sui campi di cardi e colza, perdendo, così, qualsiasi valore.


Ad un certo punto, il Re divino ne ebbe abbastanza.
Egli chiamò i due sposi su un ponte sospeso su di un baratro nel suo Palazzo d'Estate, e disse loro: "Kyeon-woo, Jik-nyeo, io vi ammiro, e sono impressionato dalla forza della vostra devozione. Jik-nyeo, stai trascurando i tuoi doveri, disonorando i tuoi genitori e mancando di rispetto a me, che in molti credono sia tuo padre. Kyeon-woo, tu sei un mandriano. Un bravo mandriano. Ma se non ti occupi del tuo bestiame, fosse anche per l'amore che provi per Jik-nyeo, non sei niente. Le persone si lamentano. Non hanno carne, non hanno stoffe. Voi dovete occuparvi prima dei vostri doveri, e poi del vostro amore. È quello che vi ordino. "

I due tornarono così ai loro rispettivi lavori, ma ciò non durò a lungo, perché entrambi si persero di nuovo nell'amore che provavano l'uno per l'altra, in quei campi in cui le gazze ladre e i corvi li osservavano dall'alto.
Di nuovo il bestiame si disperse e la stoffa scarseggiò, e di nuovo il Re celeste chiamò i giovani al suo cospetto.
"Mi dispiace " disse loro "ma sono giunto ad una decisione. Tu, Kyeon-woo, lascerai questo posto uscendo dalla porta a est, per vivere su quel lato del grande baratro. E tu, Jik-nyeo, uscirai dalla porta ovest, per restare da quella parte. Non vi rivedrete mai più! "
I due sposi dovettero obbedire, e il Re fece crollare il ponte che univa i due lati del grande baratro.


Le lacrime che Jik-nyeo versò divennero fiumi che scesero dalle montagne e si ingrossarono fin quasi ad inondare il villaggio. Gli abitanti pregarono così il Re celeste di riconsiderare la sua decisione, ma egli fu irremovibile.
Anche le gazze ladre e i corvi erano preoccupati, così si radunarono per discutere il da farsi. Essi decisero che, se avessero collaborato, se fossero accorsi in massa e si fossero riuniti, allora avrebbero potuto formare un nuovo ponte, che avrebbe messo in comunicazione i due cigli del baratro.
Sarebbe stato difficile, avrebbero perso molte penne, e forse per nulla, ma le acque continuavano a salire, lambendo i loro nidi, e non c'era altra soluzione.

Così, un giorno, Jik-nyeo scorse uno strano ponte sull'abisso, e un briciolo di speranza cominciò a farsi strada nel suo cuore, soprattutto quando vide Kyeon-woo sull'altra sponda.
Entrambi camminarono sui corvi e sulle gazze ladre, e furono di nuovo insieme. Esultarono e danzarono, ma delicatamente, per non far troppo male agli uccelli su cui posavano i piedi.


I due pensarono di scappare, ma dove? Da quale parte? E cosa avrebbe fatto il Re celeste?
Egli si manifestò presto dinanzi a loro e disse: " Jik-nyeo, Kyeon-woo, questo vostro amore è del tutto irragionevole. È qualcosa che non capisco. Sembra che voi dobbiate stare insieme. "
I due si sentirono ricolmi di felicità, ma il Re continuò: "Tuttavia io ho già deciso diversamente. Eppure voi non potete restare separati, perché le vostre lacrime inonderebbero il mondo. Ecco la mia risoluzione: questi uccelli, ogni anno, il settimo giorno del settimo mese, formeranno qui un ponte, così potrete incontrarvi. Ma per un giorno, e un giorno solo. "

I due innamorati e gli uccelli furono molto perplessi. Era una gran cosa per una divinità ritornare sui suoi passi, eppure quella soluzione non sembrava loro ragionevole. Tuttavia, Jik-nyeo e Kyeon-woo furono costretti a separarsi, e il ponte di uccelli si infranse, con gran perdita di piume.


E così, ogni anno, il settimo giorno del settimo mese, i corvi e le gazze ladre formano un ponte sull'abisso, affinché Jik-nyeo e Kyeon-woo possano incontrarsi per un giorno, e quel giorno la pioggia che scende copiosa è fatta delle loro lacrime di gioia.

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Secondo un'altra versione della storia, Jik-nyeo e Kyeon-woo sono separati dalla Via Lattea, e le lacrime sono dovute alla loro disperazione di dover attendere di nuovo un intero anno prima di potersi rivedere.

Un'altra variante racconta che Jik-nyeo era davvero la figlia del Re celeste, che separò i due innamorati perché contrario all'unione di sua figlia con un umile allevatore. Per questo i due inondarono la Via Lattea con le loro lacrime, e i popoli della terra persero le proprie case. 
Gli uccelli si spaventarono, e pensarono di formare un ponte per riunire i giovani. Tra loro furono scelti i corvi e le gazze ladre perché erano quelli che potevano volare più in alto, fino a raggiungere la Via Lattea.
Si crede che tali animali non abbiano penne sulla testa a causa della coppia che vi cammina sopra.