Genere: fantasy / romance / costume
Paese di produzione: Stati Uniti
Piattaforma: Netflix
Anno: 2020
Showrunner: Chris Van Dusen
Stagione: I
Numero episodi: 8
Durata singolo episodio: 60 min. circa
Interpreti principali:
- Phoebe Dynevor (Daphne Bridgerton)
- Regé-Jean Page (Simon Basset)
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Trama
In una Londra multirazziale della Reggenza, la season è cominciata e la giovane Daphne, come decine di altre ragazze, è alla ricerca di un buon marito.
Ma la reputazione di una donna può essere rovinata in un attimo, ed è così che, dopo aver visto la propria situazione cambiare completamente, Daphne si accorda con il duca di Hastings per fingere che tra loro stia nascendo una relazione.
Lei otterrà il vantaggio di essere di nuovo desiderata dagli scapoli più ambiti, lui - che non vuole sposarsi - di essere, almeno temporaneamente, lasciato in pace dalle frotte di madri e figlie che vorrebbero accaparrarselo. Tuttavia, i piani dei due vengono stravolti dai loro stessi sentimenti...
Nel frattempo, la misteriosa Lady Whistledown fa tremare Lord e Lady con le sue pubblicazioni in cui svela scheletri nell'armadio e ipocrisie dell'alta società...
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Appunti:
- Bridgerton è basata sugli omonimi romanzi di Julia Quinn. Questa prima stagione, in particolare, si rifà al volume Il duca e io (The Duke & I).
- La serie è stata prodotta da Shonda Rymes, già ideatrice, tra gli altri show, di Grey's anatomy, Private practice e Scandal.
- Cosa mi è piaciuto:
- l'idea di una Londra multirazziale. Nella storia, infatti, la società è costituita da bianchi e neri - tra gli altri, la stessa regina e il duca di Hastings sono neri -; mi è sembrato molto naturale e il cast mi è piaciuto moltissimo.
- Pur essendo una serie leggera, Bridgerton mostra come le donne del XIX secolo non avessero quasi alcun potere decisionale riguardo alle proprie vite, e come un pettegolezzo o un evento indipendente da loro potesse portarle alla rovina. La stessa protagonista rischia di andare in moglie ad un uomo disgustoso, prima per la cocciutaggine del fratello, e poi perché incastrata da uno scandalo. Marina, invece, si vede costretta a mentire e compiere scelte che non la rendono felice per evitare la rovina totale e l'esclusione dalla società. Le sorelle Featherington, infine, rischiano di veder svanire tutte le loro speranze matrimoniali a causa del comportamento incauto del padre.
- Tuttavia, la storia mostra anche come le donne - di ogni tempo, direi - abbiano delle risorse a cui attingere per risolvere i propri problemi e cercare di far sentire la propria voce. Una delle questioni che sembra senza via di uscita, infatti, viene risolta utilizzando quegli stessi pettegolezzi che nella maggior parte dei casi si rivelano molesti e importuni, nonché una buona dose di solidarietà femminile.
- D'altro canto, il personaggio di Eloise mostra quanto fosse difficile per le donne dell'epoca scegliere per sé un ruolo diverso da quello di moglie e madre. Il confronto tra la ragazza e il fratello Benedict, che può invece dedicarsi all'arte e ai divertimenti, è impietoso.
- Il misterioso personaggio di Lady Whistledown, che con la sua penna scuote la società londinese, è l'elemento più divertente della storia e, in vista di una seconda stagione, avrei forse preferito che la sua identità restasse un segreto ancora per un po'.
- Cosa non mi è piaciuto:
- dopo le nozze tra i due protagonisti la storia perde mordente e si fa meno divertente.
- Inoltre, la questione dei figli risulta pesante e noiosa. Al riguardo, sia Daphne che Simon si comportano in modo pessimo l'uno con l'altra. Nessuno dei due esce bene dalla serie di bugie, inganni e slealtà che si infliggono a vicenda.