One spring night

Genere: slice of life / melodramma
Paese di produzione: Corea del Sud
Emittente: MBC
Anno: 2019

Titolo originale: 봄밤

Screenwriter: Kim Eun (Something in the rain)
PD: Ahn Pan-seok (Something in the rain)

Numero episodi: 32
Durata singolo episodio: 30 min. circa

Interpreti principali:
- Han Ji-Min (Jung-In)
- Jung Hae-In (Ji-Ho)

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Trama
Jung-In vive da anni una tranquilla ma piatta e insoddisfacente relazione con Ki-Seok, uomo molto ben visto dal padre della ragazza, che potrebbe ottenere dei vantaggi lavorativi da un eventuale matrimonio tra i due.
Un giorno Jung-In conosce il farmacista Ji-Ho, e ciò le fa capire che Ki-Seok non è l'uomo della sua vita, e che le nozze con lui sono l'ultima cosa che potrebbe desiderare. Ma Ji-Ho è un padre single, e in quanto tale sarà difficile, se non impossibile, che la famiglia della donna - e, per estensione, l'intera società - accetti il loro rapporto...

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Appunti: [attenzione: SPOILER]
  • One spring night condivide con Pretty noona who buys me food scrittrice, PD e parte del cast.
    L'atmosfera è innegabilmente simile, così come il ritmo lento, l'OST invasivo - ma non sgradevole -, e perfino gli interni degli appartamenti! Tuttavia, One spring night presenta una storia più bilanciata e meglio scritta, senza essere frustrante nella sua seconda metà come accaduto nel drama precedente. Ciò nonostante, Pretty noona aveva una magia che non ho trovato in One spring night, probabilmente per la chimica meno forte tra i protagonisti di quest'ultimo.
  • Questo è stato il primo drama in cui ho sentito fortemente la differenza culturale con la Corea, soprattutto per due motivi principali: il primo è rappresentato dall'enorme stigma sociale che accompagna il protagonista Ji-Ho perché padre single. Addirittura egli non vuole che che Jung-In venga vista parlare con lui, temendo di renderla bersaglio di pettegolezzi, e Ki-Seok, il fidanzato della donna, inizialmente non vede in lui un possibile avversario, perché giudica inconcepibile che chiunque possa preferirgli un padre single... ho dovuto fare fatica per "adeguarmi" a quella forma mentis e dare così un senso alla storia, il cui nocciolo è proprio il fatto che Ji-ho sia il "partito" meno preferibile al mondo. Il secondo motivo è l'intromissione così forte e, direi, feroce, dei genitori nelle vite di figli ormai adulti, che lavorano e vivono altrove. E' stato molto irritante guardare il padre della protagonista decidere del matrimonio della figlia senza ascoltare il suo parere e addirittura in sua assenza, o parlare di "dover sposare" le figlie minori come se fossero state oggetti da riporre al più presto su un ripiano, o essere contrario al divorzio della maggiore pur essendo a conoscenza della sua situazione. 
  • Nel drama, la sorella maggiore di Jung-In, Seo-In, è vittima di violenza domestica. Famoso volto della televisione, ha sposato un medico per volere del padre, ma trova la forza di compiere la scelta di separarsi e lottare per il divorzio. Trovo molto importante che la storia tratti questo tema, soprattutto lanciando il messaggio che le donne non devono accettare di subire situazioni che le rendono infelici e le fanno soffrire, nemmeno per timore di andare contro la famiglia e la società. Tuttavia, per me la violenza domestica è un tema molto ansiogeno - qui si parla anche di stupro coniugale - e, pur non essendovi assolutamente scene esplicite, è il motivo per cui non potrei mai riguardare One spring night per intero, senza evitare delle scene.
  • Cosa mi è piaciuto:
  1. il ritmo lento della storia.
  2. Lo svilupparsi del rapporto tra i due protagonisti. Appassionante, soprattutto nei primi episodi. Ho adorato le interazioni tra i due, i piccoli gesti e le reazioni dell'uno alle azione dell'altra e viceversa (lei che si spaventa quando lui cade durante la partita, o che perde la voglia di cantare e diventa di cattivo umore quando lui si allontana; lui che le passa delle bacchette pulite essendosi accorto che quelle che stava usando sono cadute, e che non le invia i dati bancari perché vuole che lei torni in farmacia per restituirgli i soldi...).
  3. Il realismo della storia. In principio Jung-In si trova in una relazione di lunga data con Ki-Seok. Tra i due palesemente non c'è comunicazione, passione e intesa, ma entrambi pensano che il matrimonio debba essere il prossimo passo. La donna, in particolare, sembra ormai rassegnata a quel rapporto noioso ma tranquillo, con l'uomo "giusto", ovvero voluto dal padre. E' una situazione in cui, credo, si trovino molte persone, e non solo in Corea. Ed è bello che l'incontro con Ji-Ho accenda una luce nella vita di Jung-in e la "svegli", rendendola consapevole che la sua attuale relazione non è davvero ciò che vuole, e che la noia e la mediocrità non sono il massimo a cui può aspirare.
  4. La presenza attiva del piccolo Eun-U all'interno della storia. Capita spesso che nei drama o nelle serie TV, i figli dei protagonisti vengano solo menzionati di tanto in tanto, o facciano delle brevi e sporadiche apparizioni (vedi Romance is a bonus book). Qui, invece, il bambino è presente piuttosto spesso, interagisce con gli altri personaggi, ha un peso importante nella storia. Ed è dolcissimo.
  5. Il legame tra le sorelle. La protagonista Jung-In, infatti, oltre a Seo-In, ha anche una sorella minore, Jae-In. Le tre si sostengono e si aiutano l'un l'altra, e soffrono insieme. Merito anche del fatto che
  6. i personaggi delle sorelle sono molto ben caratterizzati. Jae-In è un raggio di sole, una boccata d'aria fresca, nonché colei che presenta la mentalità più aperta (probabilmente per la sua esperienza di vita in Europa), e che esprime liberamente le proprie idee, ed è toccante la sua rabbia e il suo dolore quando scopre a cosa il marito sottopone Seo-In. Questa, d'altro canto, è una donna dolce, elegante, raffinata e intelligente, che però si è piegata alle vecchie tradizioni, ed ha lasciato che il padre decidesse della sua vita. La sua scelta di divorziare è, in quel contesto, molto coraggiosa. 
  7. Alcune scene sono davvero ben scritte, come l'incontro tra le due madri, il pranzo per conoscere Ji-ho, e tutte le volte in cui questo si commuove perché si sente finalmente amato ed accettato.
  8. La presenza di Si-Hoon, il marito di Seo-In, solo ad episodi alterni (eccetto per il finale, quando però l'uomo non rappresenta più un problema). Immagino che la scrittrice fosse consapevole della gravosità del tema della violenza domestica, ed abbia preferito non presentarlo in due episodi consecutivi. 

  • Cosa non mi è piaciuto:
  1. la questione delle foto "rubate". In un drama così realistico, mi è sembrato che stridesse molto. 
  2. Una certa ripetitività che si presenta verso la fine della storia (il comportamento di Ki-Seok o il fatto che, più volte, dopo un appuntamento piacevole e divertente, i due protagonisti si siano trovati a dover affrontare il problema di turno: il padre di lei, Ki-seok, una telefonata della madre...)
  3. Sarebbe stato interessante vedere Jung-In e Ji-Ho vestire i panni dei genitori di Eun-U nella vita quotidiana. Magari "rubando" un po' di screentime al comportamento ripetitivo di Ki-Seok. 

  • L'OST:
  1. minimo ed invasivo proprio come in Pretty noona, ha spesso riempito dei silenzi che avrei preferito restassero tali. Tuttavia, diversamente da ciò che è accaduto con il precedente drama, di cui ho finito col detestare le canzoni e soprattutto quella più utilizzata, Stand by your man, trovo tutt'ora piacevole riascoltare i brani di One spring night, soprattutto
  2. No direction e Spring rain (qui la traduzione in italiano del testo), entrambe completamente in inglese.
  3. We could still be happy ha un bel testo.

  • Episodio migliore: 1x13.



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