Sell your haunted house

Genere: fantasy

Paese di produzione: Corea del Sud

Emittente: KBS2

Anno: 2021

Titolo originale: 대박부동산

Screenwriter: Ha Soo-jin; Jung Yeon-seo; Lee Young-hwa

PD: Park Jin-suk

Numero episodi: 16

Durata singolo episodio: 60 min. circa

Interpreti principali:

- Jang Na-ra (Ji-ah)

- Jung Yong-hwa (In-beom)

- Kang Mal-geum (Hwa-jung)

- Kang Hong-suk (Ji-cheol)

Trama

L'immobiliare Daebak è certamente unica nel suo genere: si occupa infatti di disinfestare proprietà occupate da fantasmi, per poi rivenderle. Proprietaria ed esorcista è Ji-ah, che si rifiuta di abbandonare l'edificio in cui ha sede l'attività perché vi è rimasto lo spirito della madre, morta in circostanze non del tutto chiare.

Ji-ah si imbatte in In-beom, un truffatore che non sa di essere un potente sensitivo, capace, tra le altre cose, di assorbire, proprio come Ji-ah, gli ultimi ricordi degli spiriti esorcizzati. Dopo un inizio burrascoso, i due cominciano a collaborare e ad aiutarsi l'un l'altra a superare i rispettivi traumi infantili...

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Appunti:

la struttura degli episodi, in parte incentrati su un caso da risolvere, ha permesso alcuni cameo, come quelli di Baek Ji-won (epp.2-4) e di Nam Ki-ae (epp.4-5).

Cosa mi è piaciuto:

Jang Na-ra e il suo personaggio Ji-ah sono il fulcro e la colonna portante della storia. Ji-ah è molto cool, con il suo stile dark e lo stiletto con cui colpire al cuore gli spiriti, usato a mo' di bacchetta tra i capelli. Per non parlare di tutto il restante armamentario, tra cui l'iconica sparachiodi. Si tratta di un personaggio combattivo, disilluso e rassegnato, scostante, ma che presenta i suoi tratti comici nel continuo acquisto di stivali neri tramite vendite televisive, e soprattutto nella propensione a consumare quantità sproporzionate di cibo. Jang Na-ra riesce a darle spessore e umanità, e brilla soprattutto nelle scene più drammatiche, quando si confronta col proprio passato o cerca risposte alle proprie domande (un esempio su tutti, la scena del rito per farsi possedere dallo spirito della madre e la sua reazione una volta scoperta la verità riguardo alla morte di questa).
C'è comunque da spendere qualche parola anche riguardo a Jung Yong-hwa. Non avevo mai visto prima nessuna sua performance, e i commenti non erano a suo favore, ma credo che abbia fatto un buon lavoro, soprattutto nell'impersonare un personaggio, In-beom. che mette a nudo la propria vulnerabilità senza reticenze.
Benché di solito non mi piaccia la struttura un episodio-un caso da risolvere, in questo show le storie degli spiriti non rappresentano dei riempitivi, ma uno dei modi per far avanzare la trama orizzontale.
La storia non viene mai trascinata e il tutto si risolve in modo logico. È evidente che le due scrittrici e lo scrittore avessero sin dall'inizio idee chiare su come si sarebbe svolta e conclusa la vicenda.
Inoltre la mitologia risulta solida, si comprende bene come funzioni questo universo fantasy, ed addirittura ci viene mostrato da dove vengono le armi usate da Ji-ah - occasione, questa, per il bel cameo di Kim Mi-kyung, il cui personaggio, nonostante il limitato screentime, non è bidimensionale e fa supporre di avere una interessante storia alle spalle -.
Gli episodi presentano svariati plot-twist, soprattutto riguardanti il passato dei protagonisti, e spesso terminano con dei riusciti cliffhanger.
Il rapporto tra Ji-ah e In-beom è molto ben costruito. Li vediamo lentamente avvicinarsi, diventare colleghi, amici, complici, essere attratti l'uno all'altra e formare un solido legame.
Sell your haunted house è una bella storia di accettazione di se stessi e del proprio passato, che va lasciato andare per andare avanti con la propria vita e trovare finalmente pace.

Cosa non mi è piaciuto:

questo drama è stato ad un passo dal diventare uno tra i miei preferiti in assoluto, tuttavia la mia valutazione finale è stata lievemente compromessa dalla romance lasciata in sospeso. Se è vero infatti che è palese che i due protagonisti hanno un forte legame e sono attratti l'uno dall'altra (per non parlare del fatto che l'amore è il tema della maggior parte dei brani dell'OST: Only one, Someday, In a dream, Home...), è anche vero che sin dall'inizio lo show è chiaro nell'affermare che In-beom, per mantenere le proprie capacità da sensitivo - e quindi lavorare con Ji-ah - non potrà avere una relazione fisica con una donna. Se anche solo negli ultimi minuti i due avessero accennato al fatto che avrebbero almeno cercato una soluzione, mi sarebbe bastato. Invece, riguardo a questo aspetto, ho provato un senso di incompiutezza alla fine della storia.
Le scene in cui la gang di malavitosi al soldo dell' "imprenditore" immobiliare Do cercano di costringere le persone ad abbandonare le proprie case e i propri negozi sono irritanti e noiose, ma per fortuna ridotte al minimo. Lo stesso Do è un cattivo un po' cartoonistico, bidimensionale, più interessante da morto. A questo proposito [attenzione: SPOILER] bella la sequenza dei senzatetto che sembrano fantasmi, ma poco credibile la sua morte.
[attenzione: SPOILER] Una volta catturato lo spirito di Do, Ji-ah, In-beom e Hwa-jung sono d'accordo nell'imprigionarlo in un contenitore rinchiuso poi nel caveau di una banca. Questa è una scelta che avrei accettato se fosse stata prevista una seconda stagione del drama, in cui la liberazione dello spirito sarebbe stata uno dei problemi da affrontare. Tuttavia, senza una continuazione della storia all'orizzonte, non ho trovato corretto il fatto che i personaggi principali si siano arrogati il diritto di giudicare e punire per l'eternità l'anima di Do, nonostante le sue malefatte.
Diverso peso si dà invece alle azioni commesse dallo zio di In-beom, sottolineando piuttosto i suoi lati positivi, come l'essere stato un buon figlio e aver cresciuto il nipote. Ciò tuttavia non annulla le conseguenze terribili del suo gesto, ma questo aspetto non viene mai preso davvero in considerazione.
Soprattutto negli ultimi episodi il product placement è mal inserito all'interno della storia, e gli stessi attori sembrano imbarazzati nel dover girare le scene "pubblicitarie".