Cos'è 30 minuti di... un modo per ottimizzare i momenti di pausa e per scoprire nuove storie, direi.
La cronica mancanza di tempo e il bisogno di nuovi stimoli, tra le altre cose, mi ha portato, in questi ultimi due anni, a guardare sempre meno drama, film e serie, linfa vitale di questo blog, che, come diretta conseguenza, è stato quasi del tutto abbandonato.
Non ha abbandonato me, invece, la voglia di ritrovare l'entusiasmo per i drama, e di scriverne qui.
Ho deciso, quindi, di dedicare 30 minuti ad ogni prodotto che attirasse la mia attenzione, per il titolo, per la locandina, per qualcosa di indefinito, e di cliccare Play così, a scatola chiusa, evitando solo alcuni temi.
Questo "esperimento" di una settimana - o poco più - può dirsi riuscito: è stato divertente, ho trovato nuove serie da guardare, ed addirittura sono arrivata a finirne una (cosa davvero eccezionale per la me degli ultimi tempi).
Ecco una carrellata delle serie vincitrici e di quelle che mi hanno lasciato indecisa di questa prima settimana di 30 minuti di...
Le "vincitrici" (ovvero, le serie che voglio continuare)
The Dropout meriterebbe il titolo di "LA vincitrice", visto che dopo i primi 30 minuti ho continuato a guardare la serie per giorni, fino a terminarla.
È una storia liberamente ispirata - ma, da quel che ho capito, piuttosto aderente - ad eventi realmente accaduti nella Silicon Valley, dove una giovane donna riuscì ad ingannare per anni pubblico, investitori e ragazzi alla ricerca di una nuova figura da idolatrare dopo la scomparsa di Steve Jobs.
Il tema è interessante, la narrazione fluida, e Amanda Seyfried è fantastica.
Spero di riuscire a scriverne presto (e per "presto" intendo "entro un periodo di tempo inferiore ai sei mesi... 🤦", emoji inclusa).
Il primo episodio è davvero carino! La comicità iniziale che in genere caratterizza i prodotti cinesi - prima che scorrano lacrime a fiumi - non è esagerata e non mi ha infastidito; la protagonista non è stupida (evviva! 🥳) e sembra piuttosto femminista (è ancora presto per dirlo, e mi sembra improbabile, ma teniamo le dita incrociate...); c'è cibo! Tantissimo cibo! Non saprei elencare gli ingredienti di almeno tre quarti dei piatti mostrati, ma sembrano deliziosi e fanno venire l'acquolina in bocca!
E invece è avvincente sin dall'inizio.
Sembra davvero un prodotto molto curato e le prime scene sono davvero notevoli!
I documentari sono uno dei miei format preferiti, e questo primo episodio di Trafficked non delude.Il coraggio e la caparbietà della giornalista Mariana Van Zeller sono ammirevoli: il tema della serie sono le varie declinazioni del mercato nero; si tratta di raggiungere posti pericolosi, ed interagire con individui ancor più pericolosi.
È un prodotto informativo, che permette di conoscere situazioni che pur esistono, ma di cui spesso non siamo al corrente, o di cui sappiamo troppo poco.
E debbo dire che, se non avessi avuto altri impegni, avrei guardato tutto l'episodio, anche se non saprei spiegare bene il perché (beh, forse sì... Kim Jae-wook è un ottimo incentivo 😬).
Le serie che mi hanno lasciato indecisa
Hitler and the nazis ha molte carte a suo favore: è un documentario, di storia, per giunta; è informativo; è curato. Allora perché inserirlo tra le serie che non sono sicura di continuare a guardare? Credo che c'entri la voglia - o, spesso, la necessità - di qualcosa che mi faccia star bene o mi metta allegria o sia completamente nuovo. Caratteristiche naturalmente assenti in questo prodotto.
Ma è solo un arrivederci.
Sappiamo tutti che le due donne riusciranno a dare una svolta alla propria vita, a trovare il proprio posto nel mondo ed essere finalmente felici (niente di nuovo sotto il sole), il punto sta nel come.
Se non avessi guardato i due episodi fino alla fine, avrei sicuramente depennato queste serie. Not dead yet. sembra la meno originale (ma trovavo rilassante Ghost whisperer, perciò...), ma darò ad entrambe una seconda chance.
Il primo episodio di Wedding season mi ha lasciato perplessa: è una commedia? Un thriller? Un giallo? Un dramma? 🤔 (ecco il limite della "scatola chiusa") Eppure, ne ero stata incuriosita abbastanza da pensare di proseguire... finché non l'ho dimenticato del tutto, fino ad ora.
E dimenticare non è mai un buon segno.
Nel primo episodio, però, sembra che almeno metà del "mistero" sia già del tutto svelato... perciò, gli ex compagni ormai adulti faranno bene ad avere altri assi nella manica...
A parte svariati comportamenti davvero opinabili da parte di una delle protagoniste, ancor più imperdonabile per il fatto di essere una psichiatra, la storia sembra davvero molto prevedibile (e qui spero di sbagliarmi). La "preghiera" a tavola, però, ha stuzzicato la mia curiosità.
Vedremo.
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