She would never know

Genere: romance
Paese di produzione: Corea del Sud
Emittente: JTBC
Anno: 2021

Titolo originale: 선배 그 립스틱 바르지 마요
Titolo alternativo: Sunbae, don't put that lipstick on

Screenwriter: Chae Yoon
PD: Lee Dong-yoon (Fated to love you)

Numero episodi: 16
Durata singolo episodio: 60 min. circa

Interpreti principali:
- Kim Ro-woon (Hyun-seung)
- Won Jin-a (Song-ah)
- Lee Hyun-wook (Jae-shin)

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Trama 
Song-ah lavora per la KLAR cosmetici, ed ha una relazione con il proprio capo, Jea-shin. Il suo junior, Hyun-seung, è deciso a fare in modo che non lo frequenti più, e non solo perché ha da tempo una cotta per la sua sunbae...

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Appunti:
  • She would never know è tratto dal webtoon Sunbae, don't put on that lipstick.
  • Nell'episodio 11 compare in un cameo l'attrice Kim Mi-kyung, nel ruolo della madre di Jae-shin.

  • Cosa mi è piaciuto:
  1.  [SPOILER] la coppia costituita da Jae-woon (Lee Kyu-han) e Ji-seung (Wang Bit-na). La loro storia è divertente e dolce dall'inizio alla fine, i due sono carinissimi insieme (così com'è carino Jea-woon prima nei suoi tentativi di rivedere Ji-seung, e poi nella sua disperazione quando crede di essersi innamorato di una donna sposata) ed è un peccato che sia stata loro riservata solo una scena per episodio.
  2. La recitazione di Ro-woon. Migliorata davvero tantissimo rispetto al precedente drama in cui impersonava il protagonista, Extraordinary you.
  3. Le scene di coppia tra Song-ah e Hyun-seung, davvero molto carine, anche se non posso affermare che ci fosse molta chimica tra i due attori principali.
  4. She would never know è uno di quei pochi drama che, piuttosto che compiere passi falsi o vedere la propria trama andare in malora, migliora molto durante la seconda metà.
  5. Il rapporto tra Hyun-seung e le sorelle. È bello che per una volta dei fratelli non si saltino alla gola per questioni di potere o denaro, ma pranzino insieme, parlino e si confidino. Ho anche apprezzato che lo show abbia mostrato numerose scene in cui Hyun-seung veste i panni di zio per la nipotina Ha-eun (Park So-yi).
  6. I personaggi secondari. Sono tra i migliori che abbia mai visto. Non è difficile immaginare che tutti loro abbiano una vita oltre a quella che vivono in funzione dei due protagonisti, e che continueranno a viverla una volta terminato lo show.
  7. La storia secondaria che riguarda l'omosessualità. Nei drama coreani i personaggi gay sono stati, fino ad un recentissimo passato, piuttosto rari. Ed ancor più raro è il caso in cui essi vengano presentati con rispetto (Dinner mate). Il più delle volte si tratta di persone malvagie, o le cui gag dovrebbero essere divertenti (Missing), o le cui storie terminano tragicamente (Secret boutique). Ancora, può capitare che la storia torni sui suoi passi e ci si "dimentichi" dell'omosessualità del personaggio (Oh, my baby). Proprio quest'ultimo caso è ciò che temevo si verificasse in She would never know. [SPOILER] Ci viene fatto capire, infatti, che uno dei protagonisti secondari è gay. L'uomo, però, non è mai riuscito ad ammetterlo neppure con se stesso, ed ha fatto in modo che la propria vita fosse "conforme" ai dettami della società. La sua storia è trattata con molta delicatezza, con serietà, e l'autrice non ha avuto timore di inimicarsi la parte di pubblico più conservatrice facendogli compiere una scelta coerente, seppur gravida di conseguenze.
  8. La storyline della madre di Song-ah. È più o meno tradizione che i genitori nei drama coreani siano una spina nel fianco, e per figli e parenti acquisiti, e per il pubblico. La signora Wol-sun non sembrava dover fare eccezione, ma i motivi del suo comportamento vengono svelati nel corso della storia, e il personaggio attraversa una crescita soddisfacente.
  9. Song-ah insegue il proprio sogno anche quando l'ormai fidanzato Hyun-seung le chiede, comprensibilmente ma egoisticamente, di non farlo - come poi la relazione a distanza sia (mal) gestita affinché il drama possa seguire un percorso "tradizionale", è tutt'altro discorso -.


  • Cosa non mi è piaciuto:
  1. il drama paga lo scotto dei primi due episodi - e soprattutto del secondo - in cui il protagonista maschile sembra uscito da uno show di alcuni anni fa, quando andava di "moda" l'uomo prepotente e sgarbato. Lascia abbastanza perplessi, ad esempio, il modo in cui Hyun-seung trascina Song-ah all'atelier, ordinandole, tra l'altro, di entrare in macchina. Non aiuta, inoltre, la rivelazione del motivo per cui Jae-shin ha accettato di sposare Hyo-joo. Entrambi sembrano espedienti vecchi e oramai superati, ma con il procedere della storia si comprende il perché del comportamento di Hyun-seung (anche se comunque non giustificabile), e i più profondi motivi dietro quello di Jae-shin.
  2. Won Jin-a nel ruolo della protagonista. Avrei preferito qualcuno di più dolce: la sua Song-ah è rigida e qualche volta altezzosa. Non aiuta lo stile scelto per il suo personaggio (anche se, a quanto pare, sia in quanto ad atteggiamento che a vestiario, la protagonista rispecchia molto quella del webtoon).
  3. Dopo il salto temporale c'è qualche piccola - ma comunque di poco conto - incongruenza: la piccola Ha-eun non è cresciuta (è interpretata dalla stessa attrice), e dopo tre anni Jae-woon e Ji-seung non sono ancora sposati, quando sembrava che entrambi desiderassero convolare a breve a nozze.
  4. Più volte l'alcool è usato affinché i personaggi, ubriachi, esprimano senza riserve i propri sentimenti.


  • L'OST:
  1. carino, ma non memorabile;
  2. I live in your eyes è probabilmente il brano migliore;
  3. Lean on me è orecchiabile, mentre I feel you ha un buon sound.

  • Episodio migliore: 1x11.
She would never know è disponibile gratuitamente con sottotitoli in inglese sulla piattaforma iQIYI.



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